
Olio su tela – 25 x 58 cm
Mani: la mia ossessione
È da tutta la vita che guardo le mani, mani affusolate, mani ossute, mani sinuose…
Qualunque sia la loro caratteristica principale conduce sempre allo stesso pensiero: le mani sono il nostro strumento migliore per modificare la realtà che ci circonda.
Se vogliamo cominciare dal principio possiamo dire che le mani, dal punto di vista biologico, sono la parte più largamente rappresentata a livello corticale. Ossia, la quantità di connessioni dei neuroni impiegati per questa parte del corpo si ritrovano in una grande area allocata nel lobo parietale e che costituisce una delle più grandi, se non la più grande, dell’Homunculus, ovvero la rappresentazione del nostro corpo a livello della corteccia cerebrale.

Ancora dal punto di vista biologico le mani sono responsabili dell’evoluzione della specie umana per il fatto di avere una caratteristica unica tra tutti gli altri essere viventi, perfino dei primati – animali talmente simili all’uomo che ancora oggi è aperto il dibattito che vuole l’uomo un loro discendente – , è quello di avere il pollice opposto alle altre quattro dita e che ha permesso all’uomo di imporre la propria volontà sul mondo: a costruire strumenti adatti ad uno scopo, a modificarli e quindi utilizzarli a proprio vantaggio.
Questa capacità di imporre la propria volontà alla realtà circostante, intenzionalmente e perseverante fino al raggiungimento dello scopo prefissato, è una prerogativa esclusivamente umana.
Così si perviene al significato simbolico che la mano assume nell’esistenza dell’uomo.
La religione assegna all’uomo il dominio di tutti gli animali e le cose della terra.
Genesi 1, 26-28
26E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
27Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.
28Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”.
Ed è proprio col sudore della propria fronte, ovvero attraverso il lavoro manuale, che l’uomo si guadagna il dominio sulle cose e sugli animali del mare, del cielo e della terra.
Nel mio dipinto Mani: mediazione tra cielo e terra è appunto questo concetto che viene sviluppato e sintetizzato.
Le mani sono la mediazione tra il cielo, ovvero il creatore inteso come Dio, essere creatore, e per similitudine, come atto creativo della mente umana e la terra, ovvero il mondo materiale, le cose su cui le mani hanno il potere di dominio.
In ultima analisi le mani impongono la loro capacità per plasmare la materia in accordo con la mente da deriva l’atto creativo.
Pertanto le mani sono la linea di confine e al tempo stesso l’anello di congiunzione tra il cielo e la terra, così come rappresentato nel dipinto.
Ultimo particolare da non sottovalutare in tutto questo è la posizione delle due mani:
una impone il suo potere sulla terra e l’altra mostra il pollice opposto all’indice, segno di motricità fine che ha avviato il processo evolutivo dell’uomo.
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